Ogni anno la rivista di business Fortune stila la più prestigiosa classifica sulla reputazione aziendale a livello globale.
Il campione su cui è basato il ranking delle aziende non è costituito da consumatori, ma dalla business community internazionale, cioè manager, analisti e investitori chiamati a esprimere un giudizio sui propri “pari” con cognizione di causa. La classifica, che per inciso vede sul podio – Apple, Alphabet, Amazon – tre aziende “giovani” con meno di 40 anni di storia sul mercato, è particolarmente interessante perché consente di fare considerazioni su ciò che accomuna le aziende più ammirate, contraddistinguendole da quelle di minore successo.
Ciò che accomuna le aziende più ammirate del mondo è la visione di lungo termine: la capacità, cioè, di essere competitivi nel mercato del presente pur anticipando i desideri che il mercato potrà esprimere tra 10 anni. Questa capacità di destreggiarsi tra presente e futuro, tra innovazione e radicamento nel tempo attuale è sicuramente uno degli aspetti che hanno fatto di Apple un marchio vincente.
La visione futura è legata soprattutto ai temi del lavoro, dei talenti in azienda e dell’efficacia della leadership, considerati cruciali per il successo dal 78% delle 50 aziende più ammirate. La maggior parte di esse, dice Fortune, sta già preparandosi a ciò che verrà e ha già valutato di cosa avrà bisogno fra 10 anni in termini di composizione e competenze della forza lavoro, capacità del management, capacità di attrarre i talenti migliori. Ciò significa che queste aziende stanno già oggi “formando” i propri manager del futuro, preparandoli al mercato del prossimo decennio: l’81% dei brand in classifica, infatti, indica che la prossima generazione di leader arriverà dall’interno dell’azienda e solo l’11% indica che i prossimi manager saranno reclutati dall’esterno. Una visione basata sul valore e sulla continuità delle persone richiede che i brand siano strategici su due fronti: quello dell’attrazione e mantenimento dei talenti (futuri leader) in azienda e quello, altrettanto importante, del costante aggiornamento “culturale” dei leader del presente affinché stiano al passo con un mondo del business in rapida evoluzione.