La Direttiva Europea relativa alla rendicontazione di sostenibilità CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive, (direttiva (UE) 2022/2464) delinea un quadro normativo più rigoroso per la stesura del report sostenibilità, in particolare introduce nuovi obblighi di rendicontazione di sostenibilità che riguardano:
- Grandi imprese, ovvero quelle con più di 500 dipendenti.
- PMI quotate, escluse le microimprese, i cui titoli sono negoziati su mercati regolamentati dell’UE.
- Imprese di paesi terzi con un fatturato significativo nell’Unione (oltre 150 milioni di euro negli ultimi due esercizi).
Queste imprese, per non incorrere in sanzioni, sono tenute a redigere una dichiarazione di sostenibilità secondo i principi ESRS, integrandola nella propria relazione di gestione annuale. La finalità è duplice: garantire una maggiore trasparenza sui temi ESG (ambientali, sociali e di governance) e fornire informazioni standardizzate agli investitori e agli altri stakeholder.
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La direttiva CSRD sulla rendicontazione di sostenibilità e le FAQ della Commissione UE
La Commissione Europea ha pubblicato un documento di FAQ fondamentale per chiarire l’applicazione della CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive e dei principi di rendicontazione di sostenibilità europei – ESRS.
Questo intervento risponde alle richieste di chiarimento da parte delle imprese e degli operatori del settore, gettando le basi per una rendicontazione più uniforme, garantendo la comparabilità delle informazioni, e agevolando il rispetto degli obblighi normativi.
Chiarimenti chiave delle FAQ: come affrontare i nuovi obblighi previsti dalla direttiva CSRD
Le FAQ pubblicate dalla Commissione Europea offrono indicazioni pratiche per affrontare i principali requisiti della CSRD in particolare chiariscono:
- i principi ESRS: le imprese devono seguire gli standard europei di rendicontazione per garantire coerenza e comparabilità delle informazioni. Gli standard settoriali, che completeranno il quadro, saranno adottati entro il 2026.
- Attestazione della conformità: la dichiarazione sulla sostenibilità deve essere sottoposta ad un’attestazione da parte di revisori legali o prestatori di servizi di attestazione indipendenti (IASP). Questo processo, inizialmente basato su un livello di sicurezza limitato, evolverà dal 2028 verso un controllo più stringente con un livello di sicurezza ragionevole.
- Digitalizzazione obbligatoria: le dichiarazioni devono essere presentate in formato XHTML con marcatura conforme alla tassonomia digitale ESEF, facilitando così la lettura automatica e l’analisi da parte degli investitori.
Esenzioni e deroghe: un respiro per le PMI
Le FAQ introducono anche alcune deroghe importanti alla direttiva CSRD per la rendicontazione di sostenibilità di alcune categorie d’imprese.
Le PMI quotate possono optare per uno standard di rendicontazione semplificato (LSME ESRS) fino al 2028, motivando tale scelta nella propria relazione di gestione. Inoltre, le imprese figlie possono evitare la redazione di una dichiarazione individuale se i dati sono già inclusi in una dichiarazione consolidata della capogruppo, a condizione che vengano rispettati determinati requisiti di contenuto.
Imprese di paesi terzi: una sfida di trasparenza per chi opera in Europa
Una novità rilevante riguarda gli obblighi imposti dalla direttiva CSRD alle imprese di paesi terzi con un’attività significativa nell’UE. Se queste superano le soglie di fatturato previste, devono redigere una relazione di sostenibilità conforme agli ESRS o agli standard specifici per le imprese non europee. Questo obbligo mira a garantire una parità di condizioni tra le imprese europee e quelle internazionali, offrendo agli investitori informazioni omogenee e affidabili.
La Commissione Europea si riserva la possibilità di aggiornare queste FAQ laddove necessario.
Come adeguarsi alla normativa CSRD relativa alla rendicontazione di sostenibilità
La recente pubblicazione delle le linee guida UE rappresenta un’occasione per le imprese di avviare tempestivamente il percorso di adeguamento agli obblighi previsti dalla CSRD e avviare una rendicontazione di sostenibilità in linea con i nuovi standard. La complessità degli obblighi impone un’accurata pianificazione per evitare sanzioni e migliorare la qualità del reporting.
Se la tua impresa rientra tra quelle obbligate dalla CSRD o desideri valutare come prepararti al meglio, contattaci per una consulenza personalizzata. Possiamo aiutarti a navigare attraverso i nuovi obblighi, ottimizzare il processo di rendicontazione e garantire la conformità agli standard europei trasformando la conformità normativa in un vantaggio competitivo per il tuo business.