Il Decreto Legislativo n. 39/2021 c.d. Safeguarding ha introdotto una riforma dello sport italiano, promuovendo un ambiente più sicuro e inclusivo. Con questo provvedimento le società sportive sono chiamate a garantire il rispetto della dignità e dei diritti di tutti i partecipanti, attraverso l’adozione di misure concrete e dettagliate.
In particolare di seguito faremo un focus sull’istituzione della figura del Safeguarding – Responsabile contro gli abusi – per gli enti sportivi, la cui nomina è obbligatoria e la scadenza è fissata per il 31 dicembre 2024.
Il ruolo del safeguarding nella riforma dello sport prevista dal Decreto Legislativo n. 39/2021
La novità dell’istituzione della figura del safeguarding (Responsabile contro gli abusi) vede coinvolto tutto il mondo dello sport (tra cui 114 mila tra Asd e Ssd).
In vista della scadenza fissata per il prossimo 31 dicembre, tutte le realtà del mondo sportivo sono chiamate ad adeguarsi alla normativa ed in particolare, sono obbligate a nominare un responsabile contro gli abusi (c.d. safeguarding).
Il safeguarding ha il compito di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione su tutti i tesserati, nonché quello di garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli enti sportivi.
Le funzioni del safeguarding previste dal Decreto Legislativo n. 39/2021
La riforma dello sport ha previsto la figura safeguarding con funzioni di:
- monitoraggio sulla corretta applicazione di policy e procedure;
- idoneità ed aggiornamento dei modelli organizzativi attuati;
- effettività ed adeguatezza dei codici di condotta attuati;
- funzioni consultive;
- funzioni di collaborazioni con le autorità esterne di categoria.
Requisiti del safeguarding
La riforma dello sport identifica nel safeguarding un soggetto che deve possedere competenze specifiche, indipendenza ed autonomia. L’interpretazione della normativa porta ad escludere che tale figura possa essere un soggetto interno alla società/associazione.
Ciascuna organizzazione sportiva stabilisce nel proprio Modello per la safeguarding la procedura di nomina del Responsabile Safeguarding, attribuendo all’organo gestorio la competenza a provvedervi, nonché il compenso, la durata della carica e la possibilità di rinnovarlo al termine dell’incarico.
Gli adempimenti richiesti dal Decreto Legislativo n. 39/2021 c.d. safeguarding
L’articolo 16, comma 4, del Decreto Legislativo 39/2021 prevede l’obbligo per gli affiliati di integrare i Modelli 231 esistenti con le nuove disposizioni in materia di safeguarding. Tale integrazione, in linea con i principi sanciti dalla norma ISO 37301:2021, consente di ottimizzare i processi di gestione dei rischi di compliance, evitando duplicazioni e garantendo una tutela più efficace. L’adozione di strumenti quali i Modelli di organizzazione e controllo e i Codici di Condotta, adeguati alla normativa vigente, rappresenta un elemento essenziale per assicurare la conformità alle nuove disposizioni.
Ciascuna organizzazione sportiva dovrà quindi prevedere un sistema di reporting che tenga conto di:
- adozione del modello organizzativo e codice di condotta;
- nomina del safeguarding;
- flussi con gli organi di amministrazione della propria categoria di appartenenza.
Ciascuna organizzazione sportiva, inoltre, dovrà dare pubblicità della nomina del proprio responsabile safegarding, del nominativo e dei suoi dati di contatto, dandone comunicazione mediante affissione presso la sede e pubblicazione sul sito internet, ove esistente.
Come adeguarsi alla riforma dello sport el c.d. safeguarding
CentoCinquanta offre servizi di consulenza per aiutare gli enti sportivi ad adeguarsi alla riforma dello sport. Possiamo assistervi nella revisione del vostro statuto, nell’adozione di modelli organizzativi e codici di condotta e in tutte le altre pratiche necessarie per la conformità alla nuova normativa.