La tutela del rischio come presupposto per la creazione di valore

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La nostra società, negli ultimi anni, si è progressivamente abituata a convivere con il concetto di rischio, sia a livello economico che sociale. Tuttavia, mentre quest’ultimo aspetto, per la sua complessità, risulta difficilmente governabile e produce, a volte, conseguenze tragiche, il rischio economico-aziendale, se correttamente monitorato e misurato, può essere governato e, addirittura, può rappresentare un volano per lo sviluppo. L’incontro ha lo scopo di declinare gli strumenti che l’azienda è in grado di attivare al proprio interno, nonché i soggetti esterni con i quali confrontarsi per far sì che il rischio operativo si trasformi in una straordinaria opportunità di business.

Partecipa

 

Interventi:

– Il ruolo delle banche nella prevenzione del rischio di riciclaggio

Prof. Avv. Ranieri Razzante – Presidente AIRA

Docente di Legislazione antiriciclaggio – Università di Bologna

– Struttura finanziaria e investimenti aziendali tra valore e rischio: il ruolo (possibile) del commercialista

Dott. Francesco M. Renne – Consigliere fondazione nazionale commercialisti; faculty member CUOA

I processi organizzativi da porre a presidio del rischio

Dott. Francesco Messina – Partner CentoCinquanta S.r.l.

 

Il ruolo delle banche nella prevenzione del rischio di riciclaggio

Prof. Avv. Ranieri Razzante – Presidente AIRA

Docente di Legislazione antiriciclaggio – Università di Bologna

Il rischio di riciclaggio è diventato uno dei principali rischi operativi che possono distruggere valore in una banca. Purtroppo è ancora poco chiara la distinzione netta tra rischio e reato di riciclaggio, laddove gli operatori e i banchieri (non solo i bancari!) si trovano innanzitutto a confonderne presupposti ed azioni conseguenti, ma addirittura a non valutarne adeguatamente (in termini di governance e rischio reputazionale) le implicazioni sul sistema dei controlli interni e di compliance dell’azienda-banca.

E’ necessario un più consapevole approccio alla materia affinchè si ponga il rischio in questione là dove è il suo posto, ossia tra quelli massimamente devianti della sana e prudente gestione e della tutela del risparmio, anche in chiave pubblicistica.

 

Struttura finanziaria e investimenti aziendali tra valore e rischio: il ruolo (possibile) del commercialista

Dott. Francesco M. Renne – Consigliere fondazione nazionale commercialisti; faculty member CUOA

In fondo, il tema è semplice: perché ci si dovrebbe occupare (strutturalmente) dei rischi prima che dei risultati (possibili) che un’azienda potrebbe avere? La risposta è altrettanto semplice: perché il rischio influenza il risultato (di qualunque cosa, impresa o investimento che sia).

Infatti, quanto maggiore è l’incidenza del fattore “rischio”, tanto sarà maggiore l’impatto sul risultato netto dovuto agli oneri finanziari e ad accantonamenti, poste straordinarie, sopravvenienze e simili; ancora, nelle varie tecniche di valutazione d’azienda, il tasso utilizzato incorpora (appunto) un “premio al rischio” e, applicandosi sia in termini di costo/alternativa che di attualizzazione dei flussi di cassa futuri, quanto maggiore è il tasso utilizzato (a parità di ogni altro fattore) e tanto minore sarà il valore attribuibile all’azienda.

Quindi, volendo utilizzare una iperbole, quanto maggiore è “il rischio” (non gestito), tanto minore sarà il valore (misurabile) creato.

 

I processi organizzativi da porre a presidio del rischio

Dott. Francesco Messina – Partner CentoCinquanta S.r.l.

Incertezza, rischio e danno sono tre diverse sfaccettature di un unico argomento. Il danno accade, senza che sia possibile predeterminarne con esattezza il momento, quando accade, si realizza un fatto che aveva una certa probabilità.

Pensiamo al terribile e recente terremoto scatenato ad Amatrice. Gli studi in quell’area ci consentono di conoscere che esiste una probabilità piuù alta della Sardegna che simili fenomeni si verifichino. L’evento sismico in sè avrebbe potuto verificarsi mesi prima o mesi dopo. L’unica cosa alla quale potersi affidare è una maggiore accortezza nella edificazione e coprire il rischio con una buona assicurazione.

Non sempre gli eventi sono indipendenti dal nostro operato, alcune volte il deteriorarsi di un elemento è causa nostra. Il copertone anteriore destro nella nostra auto esplode improvvisamente e subiamo un danno. La causa può essere di origine stocastica, poichè in maniera del tutto imprevedibile un camion alcune ore prima ha perso parte del carico e dei cocci hanno prodotto la rottura dello pneumatico, oppure perchè non abbiamo fatto attenzione all’erosione del copertone.

Il primo caso è episodico, il secondo è dinamico, la curva di rischio cresce al crescere del consumo ed una osservazione periodica del copertone avrebbe potuto prevenire la sua rottura.

Francesco Messina focalizzerà la sua attenzione su questa seconda fattispecie di danno; quando l’osservazione periodica delle metriche da parte di un team è in grado di produrre una cultura della prevenzione ed una maggiore velocità di reazione. Il fallimento di un’impresa può avvenire perchè la persona che conosce il deteriorarsi di una determinata variabile economico finanziaria non ha ritenuto utile, non ha riconosciuto, non è stato messo nelle condizioni, di comunicare tale dato e il gruppo che avrebbe potuto intervenire non è stato tempestivo e tale situazione può essere evitata.